Berrettini, il russo Shevchenko vince in tre set e mina ulteriormente la fiducia del romano: lo sfogo inaspettato del campione romano.
Era volato in Arizona per due motivi. Per sgranchirsi le gambe e accumulare così un maggior numero di minuti trascorsi in campo ma, soprattutto, per recuperare fiducia. Cosa che, ahinoi, non è successa. Partecipare al Challenger di Phoenix potrebbe essere stato, a questo punto, addirittura controproducente.
Le cose non sono certamente andate come Matteo Berrettini sperava. Tutt’altro. La sua corsa ai 175 punti in palio nel torneo che fa da spartiacque tra i Masters 1000 di Indian Wells e di Miami si è conclusa ai quarti di finale. Ma anche lì, duole ammetterlo, ci è arrivato a fatica. Quello sceso in campo alle porte del Grand Canyon non somigliava neanche lontanamente al campione che ha portato l’Italia per la prima volta in finale a Wimbledon. E neanche al giocatore che ha stazionato per anni in top ten, inanellando un successo dopo l’altro.
La partecipazione al Challenger non ha fatto altro che confermare il trend negativo delle ultime settimane. Berrettini sta attraversando un momento buio – non è né il primo e né l’ultimo atleta a perdere la bussola e non c’è nulla di cui stupirsi – e la speranza, a questo punto, è che la parentesi sulla terra rossa possa andar meglio di quella sul cemento. E che la stagione sull’erba possa restituirgli non solo qualche punto, che di quelli adesso ne ha bisogno più che mai, ma soprattutto la fiducia in se stesso e nei suoi mezzi.
Il romano non è riuscito, dicevamo, a conquistare la semifinale di Phoenix. A fermarlo è stato nientepopodimeno che un qualificato, il 22enne russo Alexander Shevchenko, numero 132 al mondo. Un giocatore che se quello in campo fosse stato il vero Berrettini non avrebbe avuto lunga vita come, invece, è stato.
L’aggettivo inguardabile lo ha ripetuto più volte, l’ultima delle quali a squarciagola. L’audio si è percepito chiaramente anche da casa e questo sfogo, va da sé, ha preoccupato i tifosi ancor più della stessa prestazione. Perché ad un Berrettini che non riesce a far leva sulla sua forza mentale per ribaltare le sorti di una gara proprio no, non ci siamo abituati. Quella ha sempre fatto la differenza ed è su di essa che deve puntare, se vuole trovare la luce in fondo al tunnel e tornare ad essere il campione senza macchia e senza paura che è sempre stato.
Questo contenuto è stato modificato 19 Marzo 2023 08:28
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