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Formula 1

Formula 1: Gran Premio della Gran Bretagna

Hamilton ha ottenuto la pole position nel Gran Premio della Gran Bretagna, a Silverstone, ma è stata una qualifica tiratissima come poche altre volte di recente. I tempi di Vettel e Raikkonen, secondo e terzo in griglia, distano meno di un decimo di secondo dal tempo della pole. Quarto Bottas, poi Verstappen e Ricciardo.

Hamilton ha ottenuto la pole position nel Gran Premio della Gran Bretagna, a Silverstone, ma è stata una qualifica tiratissima come poche altre volte di recente. I tempi di Vettel e Raikkonen, secondo e terzo in griglia, distano meno di un decimo di secondo dal tempo della pole. Quarto Bottas, poi Verstappen e Ricciardo.

Come sono andate le qualifiche

Le qualifiche del Gran Premio della Gran Bretagna sono state tra le più avvincenti degli ultimi mesi. Sebbene la competizione per la pole position sia sembrata da subito limitata a due squadre, Mercedes e Ferrari, i tempi ottenuti dai quattro piloti sono stati tutti molto ravvicinati. Lewis Hamilton, che ha vinto tutte e quattro le edizioni più recenti di questo Gran Premio, ha ottenuto il tempo più veloce: è stato più veloce di solo 4 centesimi di secondo rispetto a quello di Sebastian Vettel e un decimo rispetto a quello di Kimi Raikkonen. Valtteri Bottas, quarto in griglia, ha commesso un errore nel suo ultimo tentativo in Q3, e principalmente a questo errore è da attribuire la distanza di tre decimi dal tempo di Hamilton.

Durante la giornata di sabato Sebastian Vettel ha avuto qualche problema di torcicollo, e per questa ragione le sue buone prestazioni non erano date per scontate.

Come previsto dagli addetti, su questa pista tradizionalmente molto “veloce”, la minore potenza della power unit Renault – rispetto a quella di Ferrari e Mercedes – ha impedito alla Red Bull di giocarsi la pole position con i suoi diretti avversari. Ancora una volta Max Verstappen ha però confermato l’impressione di attraversare un periodo migliore rispetto a quello del suo compagno di squadra Daniel Ricciardo, che dovrebbe da poco aver prolungato il contratto che lo lega alla squadra. A complicare le sue qualifiche si è aggiunto un problema al DRS, che certamente ha reso la sua macchina meno veloce rispetto a quella di Verstappen.

I progressi recenti della power unit Ferrari, in crescita fin dalla passata stagione, sono stati confermati dalle ottime prestazioni di Haas e Sauber, le altre due squadre che montano power unit Ferrari. Kevin Magnussen e Romain Grosjean hanno messo le Haas in settima e ottava posizione, con tempi molto vicini a quelli della Red Bull. Charles Leclerc, da molti accreditato a ricoprire il ruolo di seconda guida in Ferrari dalla prossima stagione al posto di Raikkonen, ha ottenuto il nono tempo. Non soltanto è uno dei giovani piloti con le migliori prospettive ma ha anche mostrato in questa stagione una grande capacità di imparare dai propri errori e “crescere” in fretta.

Le qualifiche del Gran Premio d’Inghilterra sono state precedute da una serie di considerazioni preoccupate in merito all’affidabilità delle macchine Toro Rosso. Nella terza e ultima sessione di prove libere, sabato mattina, il pilota neozelandese Brendon Hartley ha avuto un brutto incidente, fortunatamente senza conseguenze per il pilota, che tuttavia non ha poi potuto prendere parte alle qualifiche a causa degli ingenti danni alla sua macchina, irreparabili in tempi brevi. L’incidente è stato causato da un’improvvisa e anomala rottura della sospensione anteriore sinistra. A quel punto la squadra Toro Rosso ha ritenuto opportuno effettuare dei controlli anche sull’altra macchina, e nemmeno Pierre Gasly è più sceso in pista in quella sessione (ha poi regolarmente partecipato alle qualifiche, ottenendo il 14° tempo).

La griglia di partenza

pos pilota squadra/motore tempo ritardo
1 Lewis Hamilton Mercedes 1m25.892s
2 Sebastian Vettel Ferrari 1m25.936s 0.044s
3 Kimi Raikkonen Ferrari 1m25.990s 0.098s
4 Valtteri Bottas Mercedes 1m26.217s 0.325s
5 Max Verstappen Red Bull/Renault 1m26.602s 0.710s
6 Daniel Ricciardo Red Bull/Renault 1m27.099s 1.207s
7 Kevin Magnussen Haas/Ferrari 1m27.244s 1.352s
8 Romain Grosjean Haas/Ferrari 1m27.455s 1.563s
9 Charles Leclerc Sauber/Ferrari 1m27.879s 1.987s
10 Esteban Ocon Force India/Mercedes 1m28.194s 2.302s
11 Nico Hulkenberg Renault 1m27.901s 2.009s
12 Sergio Perez Force India/Mercedes 1m27.928s 2.036s
13 Fernando Alonso McLaren/Renault 1m28.139s 2.247s
14 Pierre Gasly Toro Rosso/Honda 1m28.343s 2.451s
15 Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 1m28.391s 2.499s
16 Carlos Sainz Renault 1m28.456s 2.564s
17 Stoffel Vandoorne McLaren/Renault 1m29.096s 3.204s
18 Sergey Sirotkin Williams/Mercedes 1m29.252s 3.360s
19 Lance Stroll Williams/Mercedes
20 Brendon Hartley Toro Rosso/Honda

Che gara potrebbe uscirne

Le qualifiche sono state in parte condizionate da temperature superiori a quelle previste e superiori a quelle abituali in questo periodo dell’anno nella zona in cui sorge la pista. Nessuna squadra ha quindi avuto particolari problemi di aderenza o difficoltà a portare le gomme alle temperature ideali di “funzionamento”. Non è tuttavia escluso che qualche problema di resistenza e “durata” delle gomme possa verificarsi in gara come è accaduto nello scorso Gran Premio d’Austria. Stavolta, però, le scelte compiute da Pirelli riguardo alle tipologie di gomma sono comprese in un range di maggiore durezza (soft, medium e hard).

Le strategie previste dovrebbero essere di una sola sosta ai box per tutti. I piloti delle squadre più veloci partiranno tutti con gomme soft – le migliori per prestazioni ma quelle maggiormente esposte al rischio di rapido degrado – e dovrebbero poi montare quelle medium per il secondo e ultimo tratto di gara. Tutto questo salvo imprevisti o sorprese, appunto.

Nelle prove libere svolte venerdì in assetto da gara Vettel e Raikkonen sono stati i piloti più continui nella realizzazione di lunghe serie di giri veloci. I due piloti della Mercedes, Hamilton e Bottas, hanno compiuto giri paragonabili a quelli della Ferrari – e in alcuni momenti anche più veloci – ma hanno girato meno a lungo. Le possibilità di Hamilton di vincere la corsa – rispetto a quelle del suo principale avversario, Sebastian Vettel – sembrano un po’ meno garantite e un po’ più subordinate alle capacità della Mercedes di minimizzare il degrado delle gomme più morbide e ridurre al minimo gli errori di valutazione delle strategie (in Austria, prima del ritiro per un guasto meccanico, la corsa di Hamilton è stata condizionata da un errore di questo tipo).

Nel Gran Premio scorso, in Austria, Kimi Raikkonen e la Ferrari hanno ottenuto il giro più veloce in gara per la prima volta in questa stagione. Nelle otto gare precedenti cinque volte ha compiuto il giro più veloce la Red Bull (Ricciardo in Australia, Cina e Spagna, e Verstappen a Monaco e in Canada) e tre volte lo ha ottenuto la Mercedes, tutte e tre le volte con Bottas (in Bahrain, Azerbaijan e Francia). Stranamente, dopo nove Gran Premi, Lewis Hamilton non ha ancora ottenuto un giro veloce in gara in questo campionato. Non gli capitava dal 2013, di non ottenere almeno un giro veloce nelle prime nove gare.

PROBABILE VINCITORE: Sebastian Vettel (Ferrari)

 

 

Questo contenuto è stato modificato 7 Luglio 2018 19:22

redazione

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