L'Italia giocherà la seconda partita di questa Confederations Cup mercoledì a mezzanotte contro il Giappone che è allenato dall'italiano Alberto Zaccheroni. Dopo l'esordio positivo col Messico, una nuova vittoria darebbe molto probabilmente la qualificazione alle semifinali con un turno di anticipo.
A giudicare dalla voglia messa in campo nella vittoria contro il Messico, dall’esultanza di Pirlo e Balotelli dopo i gol, l’Italia questa Confederations Cup l’ha presa sul serio e non come una serie di amichevoli che hanno solo rinviato le vacanze. Le motivazioni sono tutto nel calcio, e nel caso della nazionale italiana – come dimostrato con i dati sulle partite la scorsa volta – lo sono ancora di più.
Questione di motivazioni. L’incognita nel caso dell’Italia è come i giocatori prenderanno seriamente o no questa competizione, la Confederations Cup. Perché la differenza di rendimento tra amichevoli e partite ufficiali da parte della nazionale di Prandelli è evidente, i risultati lo dimostrano. Se si esclude la partita contro San Marino – che è giusto un po’ più scarso di Haiti – l’Italia non vince una partita amichevole da novembre del 2011, 2-0 contro la Polonia. Con Prandelli in panchina allo stesso tempo però la nazionale ha perso una sola volta su 22 partite ufficiali – la finale dell’Europeo contro la Spagna – facendo per il resto 14 vittorie e 7 pareggi.
L’avversario dell’Italia in questa seconda partita sarà il Giappone che all’esordio contro il Brasile ha deluso parecchio. Honda si è visto poche volte, Kagawa quasi mai, Ozakaki ha confermato di soffrire quando viene impiegato da attaccante centrale. E poi il portiere Kawashima ha confermato le incertezze dell’ultimo periodo, a centrocampo Hasebe ed Endo più che samurai all’assalto degli avversari sono sembrati appesantiti come dei lottatori di Sumo. Se giocheranno così anche contro Pirlo, oltre ad essere costretti a stenderlo e a fare beccare al Giappone più cartellini gialli dell’Italia (quota 2.30 su
Prandelli ha detto in conferenza stampa che probabilmente farà tre o quattro cambi nella formazione iniziale perché ci sono alcuni giocatori stanchi. Il ct nelle ultime partite ha spesso provato il 4-3-3, il Giappone potrebbe essere l’avversario giusto per riproporlo. E così potrebbero giocare El Shaarawy e Cerci (o Aquilani) al posto di Marchisio e Giaccherini, mentre in difesa Bonucci potrebbe sostituire Barzagli che – va ricordato – ha recuperato solo da poco da un infortunio. Maggio rimpiazzerà Abate. L’Italia col 4-3-3 attaccherà di più e molto spesso lo farà sulle fasce, probabilmente batterà più calci d’angolo del Giappone e la quota è 1.54 su
Prandelli, e con lui tutti i giocatori della nazionale, spera che El Shaarawy torni a segnare. La ritrovata convinzione in zona gol da parte dell’attaccante milanista potrebbe risultare decisiva per l’esito finale di questa competizione, un gol di El Shaarawy durante la partita è a quota 3.10 su
L’allenatore italiano del Giappone dovrebbe riproporre la stessa formazione che ha perso contro il Brasile, nella speranza però che i giocatori più importanti come Kagawa e Honda diano di più in fase offensiva, fermo restando che la mancanza di un capocannoniere è la pecca principale di questa squadra. Il “no gol” è a quota 1.65 su Bet-at-home che accredita il 20% extra dell’importo del primo versamento (fino a un massimo di 50 euro).
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Questo contenuto è stato modificato 19 Giugno 2013 09:43
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