I Grizzlies, dopo il suicidio di gara 1, possono realmente espugnare Oklahoma City e conquistare così il prezioso fattore campo. I Knicks sono chiamati a vincere con i Pacers: se Indiana dovesse andare sullo 0-2 la serie sarebbe già compromessa.
Diversamente da com’era accaduto nella scorsa serie coi Celtics, la strada verso le finali di conference è già in salita per i Knicks. Al Madison Square Garden, New York ha ceduto il passo in gara 1 ai più tonici e organizzati Pacers, vittoriosi per 102 a 95, dilapidando sin da subito il fattore campo conquistato in regular season dopo una battaglia durata mesi. Per l’ennesima volta in questi playoff, i newyorkesi sono stati traditi proprio dalla loro stella più grande: Carmelo Anthony ha ripetuto le brutte prestazioni delle ultime due sfide con Boston, mettendo a segno 27 punti ma con un tremendo 10-28 dal campo. Indiana invece non ha deluso e s’è dimostrata più squadra: gli uomini messi in quintetto da coach Vogel (con Lance Stephenson nel ruolo di play) hanno chiuso tutti in doppia cifra, con il solito George in evidenza (19p+5r+4a). Stanotte una gara 2 dal sapore decisivo: non siamo ancora al “win or go home”, ma perdere anche questa per i Knicks significa dire addio alla serie.
L’harakiri perfetto dei Grizzlies nel finale di gara 1 ha regalato ai Thunder un successo in cui non credeva più nessuno. Memphis è stata davanti per tutto il match, imponendo la sua pallacanestro e limitando alla meno peggio le sfuriate offensive di Durant, unico terminale in attacco per Oklahoma, che ha chiuso con 35 punti e 15 rimbalzi. Poi, il disastro: un errore di Conley destabilizza gli uomini di gli uomini di Hollins, prontamente puniti da un canestro alla media distanza di KD. Siamo sul 93-90 Thunder, quando un inutile fallo di Reggie Jackson sulla sassata da tre punti di Pondexter consegna ai Grizzlies tre tiri dalla lunetta e l’occasione del pareggio. Alla fine l’ex Hornets ne realizzerà solo uno per la gioia dei tifosi della Chesapeake Arena. Gli Orsetti ci riproveranno stanotte, a patto che venga subito smaltita la cocente delusione di gara 1. Che potrà pesare come un macigno, specie a livello psicologico. Il Veggente dice Memphis: Oklahoma, oltre a un Durant in versione jordanesca, è stata tenuta a galla dai 25 punti di Kevin Martin che difficilmente si ripeterà.
Questo contenuto è stato modificato 7 Maggio 2013 15:05
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