Carlos Alcaraz, ci risiamo. Il re di Parigi ha commesso ancora una volta il suo solito errore, segno che quella famosa lezione non è servita a niente.
“La concezione del lavoro e del sacrificio di Carlos è diversa da quella dei big 3. È così differente che mi fa dubitare che possa diventare il migliore giocatore della storia”. A parlare così, nel documentario di Netflix che racconta la vita e l’ascesa di Alcaraz, è Juan Carlos Ferrero, che ha coltivato il talento del giovane iberico e fatto di lui un campione di fama mondiale.

Il riferimento del coach era al fatto che il fenomeno di Murcia non abbia fatto del tennis il centro del suo mondo. Si allena tutti i giorni, partecipa alla maggior parte dei tornei, ma avverte ugualmente, di tanto in tanto, l’energia di staccare e di allontanarsi dai ritmi del Tour. Lo fa con una dedizione diversa da quella di Jannik Sinner, per intenderci, che al contrario dello spagnolo sembrerebbe aver messo da parte qualsiasi altra cosa per dare priorità, in questo momento della sua vita, allo sport.
Questo non significa che lui sia dalla parte giusta e che Alcaraz sia nel torto, però, sebbene Ferrero, in più di un’occasione, si sia detto preoccupato dell’atteggiamento del suo pupillo. E chissà come l’avrà presa, allora, adesso che, archiviato il Roland Garros e conquistato il quinto titolo del Grande Slam, il re di Parigi ha fatto le valigie per volare alla volta della terra della movida, ossia Ibiza.
Alcaraz, baldoria con polemica: ansia Ferrero
Carlos lo aveva fatto anche lo scorso anno e, in quell’occasione, erano circolati foto e video che lo ritraevano mentre si dava alla pazza gioia. Cosa che non aveva comunque compromesso il suo talento, considerando che, qualche settimana più tardi, aveva vinto Wimbledon.

Resta, però, un po’ di sana preoccupazione, che Ferrero ha espresso con delle parole ben precise quando i rappresentanti della stampa gli hanno chiesto in che modo il suo pupillo avesse trascorso i giorni post-trionfo nella città dell’amore. “Dopo la finale del Roland Garros gli ho detto di divertirsi – ha rivelato il coach – se lo meritava, dopotutto. Ma gli ho anche ricordato che è un tennista“.
Carlos è così, insomma, e Ferrero lo ha capito. Prendere o lasciare. E conviene prendere, visto che, sebbene di tanto in tanto avverta l’esigenza di staccare e di godersi – giustamente! – la sua giovane età, ha comunque ottenuto dei risultati strabilianti.