Gratta e vinci, il rituale funziona eccome: mai vista una cosa del genere.
Quello che è accaduto a Verona, qualche mese fa, ci ha persuasi del fatto che sia meglio evitare giocare d’azzardo in società. Due uomini, che sostenevano fermamente di aver comprato un Gratta e vinci tutti insieme ad un terzo collega, hanno fatto causa a quest’ultimo accusandolo di non aver condiviso con loro i 2 milioni di euro contenuti nel fantomatico tagliando acquistato in società.

La giustizia ha dato ragione al collega “solitario”, provando che quel biglietto era stato comprato da lui e che non ci fosse stata nessuna intenzione, sin dal principio, di dividere né la spesa e né l’eventuale premio. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, però. Sarebbe un errore grave, gravissimo. E lo dimostra il fatto che l’epilogo di questa storia, che non arriva dall’Italia ma dalla Francia, sia completamente diverso da quello dei fatti che vi abbiamo appena narrato.
A Le Havre, nei giorni scorsi, alcuni colleghi hanno deciso di investire tutti insieme nell’acquisto di un tagliando della lotteria istantanea. Anche loro, guarda caso, erano tre. Non vi lasciate distratte, però, da questo dettaglio, perché, è bene ripeterlo, questa storia non ha nulla a che vedere con quella, conclusasi in tribunale, di Verona.
Gratta e vinci, il segreto è nella moneta: provare per credere
I tre uomini hanno effettuato il loro acquisto nel bar Vallée e non avrebbero mai pensato che quel momento goliardico e di condivisione potesse in qualche modo cambiare la loro vita.

Sotto la patina argentata del loro Mega Goal, invece, hanno trovato una bellissima sorpresa. Hanno vinto, udite udite, un milione di euro, che anche diviso per tre persone fa comunque una cifra piuttosto significativa, di quelle che fanno decisamente comodo. E non è tutto. C’è un dettaglio, in questa narrazione, sul quale vale la pena soffermarsi.
Pare, infatti, che i tre fortunati giocatori siano convinti che ci sia di mezzo, in questa vincita, l’aiuto di un piccolo rituale. Uno di loro avrebbe insistito, infatti, per raschiare la patina argentata con una moneta da 2 centesimi che, in passato, gli aveva già portato fortuna nel gioco d’azzardo. Che sia stato proprio questo dettaglio apparentemente irrilevante, al netto di ogni superstizione, a fare la differenza nella storia di questo trio esplosivo?