Paola Egonu, questo è quel che si chiama uno strappo alla regola: privilegio pazzesco per la stella dell’Italvolley.
Era da tanto che Paola Egonu non si godeva un’estate degna di questo nome. Durante le precedenti ha vagato un po’ di qua e di là, prima di mettere radici a Milano. Dove, verosimilmente (teniamo le dita incrociate), resterà a lungo, adesso che il puzzle è completo e che ha dimostrato di essere una campionessa come poche altre ce ne sono al mondo.
E così, non dovendo cambiare squadra e Paese, ha ben pensato di concedersi una vacanza da sogno, una volta archiviata, nel migliore dei modi oltretutto, la pratica Olimpiadi. Giusto il tempo di ritirare la medaglia d’oro che già era in volo per il Madagascar in compagnia della persona che le sta accanto da un anno a questa parte. Leonardo Puliti, il ragazzo che ha fatto breccia nel suo cuore e che, questo si evince dall’esterno, le ha dato quella serenità e quella tranquillità che un tempo non sembravano appartenerle.
Rientrati nel Bel Paese dopo aver fatto il pieno di bagni e di vitamina D, c’è stato il red carpet a Venezia. La coppia ha incantato tutti calcando il tappeto rosso in occasione del mitico Festival, dimostrando ancora una volta una sintonia e una complicità davvero invidiabili. Ma adesso è tempo, com’è giusto che sia, di tornare alla vita di tutti i giorni e di mettere da parte le emozioni che hanno caratterizzato la trasferta parigina, che è valsa alla Nazionale azzurra l’oro più sudato e meritato di tutti i tempi.
Strappo alla regola, ma solo per Paola Egonu
Julio Velasco, che ha avuto indubbiamente un ruolo importantissimo nell’ascesa dell’Italvolley, ancora non ce la fa a lasciarsi tutto alle spalle, però. Vuole godersi l’ebbrezza della vittoria ancora per un po’. Raccontarne aneddoti e retroscena cosicché l’impresa resti eterna.
Ne ha snocciolati diversi, il coach di Egonu & company, quando, nei giorni scorsi, ha rilasciato a Sportweek un’intervista a tutto tondo. In quell’occasione, tra le tante cose, ha confessato di aver concesso un piccolo privilegio, se così lo si può definire, all’opposto di Cittadella, l’asso della Nazionale azzurra che si è battuta fino allo stremo perché la squadra potesse arrivare lì dove le italiane del volley non erano mai arrivate.
“Ho preteso l’abolizione del “Mia!” – ha rivelato il tecnico, alludendo alla classica “chiamata” che indica la volontà di prendere la palla in arrivo – In campo tutte tendono a gridare “Mia” quando è evidente a tutte chi deve andare sulla palla. Lo abbiamo concesso soltanto a Paola Egonu, perchè tutte sanno, tutti sappiamo chi è Paola. Lei è stata l’unica a gridare “Mia” durante il torneo dei Giochi”. Per una campionessa, del resto, uno strappo alla regola si può anche fare…