La Procura della Figc ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini per la cosiddetta “manovra stipendi, partnership e agenti”. Chiné contesta l club bianconero la violazione del principio di lealtà sportiva per i tre filoni. Intanto si discute anche del caso Osimhen: rischia anche il Napoli.
La contestazione alla Juve si va a aggiungere alla questione plusvalenze, per la quale il 19 aprile ci sarà il giudizio di legittimità del Collegio di Garanzia del Coni sulla penalizzazione di 15 punti inflitta ai bianconeri. Sembra che il club bianconero possa rischiare altri punti di penalizzazione. Per il caso riguardante la plusvalenza del Napoli per acquistare Victor Osimhen, invece, c’è più ottimismo: il caso dovrebbe essere chiuso a breve.
Mario Stagliano, avvocato ed ex vice capo dell’ufficio indagini della FIGC, è intervento ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale TVPLAY. Ha parlato della nuova notifica sulla chiusura delle indagini sugli stipendi della Juve e sul caso plusvalenza che riguarda il Napoli e Osimhen. “Non conosco le carte dell’inchiesta e non posso dire cosa rischia la Juventus“, ha esordito l’intervistato. “Sono sorpreso che sia stato mosso solo l’articolo 4. L’obbligo di lealtà era stato contestato alla Juventus, Lazio, Fiorentina e Milan”.
“A nessuna di loro fu contestato l’illecito sportivo, ma nonostante ciò ci furono penalizzazioni pesanti, soprattutto in primo grado. Se quello che sostiene la Procura federale dovesse essere accertato, la sanzione potrebbe essere davvero pesante. Anche la Serie B“, ha spiegato Stagliano.
“La Juventus basa la sua azione sul tentativo di dimostrare che la Procura sia venuta a conoscenza del fatto prima della data ufficiale e questo farebbe cadere tutto perché non verrebbero rispettati i 30 giorni previsti dalla legge. Per me la sentenza sul -15 era convincente”, ha continuato l’avvocato.
Caso plusvalenza Napoli: su Osimhen si prevede l’archiviazione
“Sul caso Osimhen si stanno seguendo le strade che si dovevano necessariamente battere“, ha spiegato l’avvocato Stagliano. “Nel momento in cui Roma riceve dalla Procura di Torino atti che riguardano la Roma deve per forza aprire una indagine ed esperire quel che ritiene utile. I precedenti, anche per le sole plusvalenze, si sono sempre conclusi con la richiesta di archiviazione per l’assenza di dati oggettivi relativi al valore dei calciatori. In mancanza di mail, messaggi o intercettazioni si deve prendere atto di un valore dato e la vicenda finisce qui. Sono le singole società a stabilire il valore di un calciatore”.
Sempre a tal proposito l’intervistato ha aggiunto un suo parere giuridico: “In assenza di prove, è impossibile stabilire una plusvalenza fittizia dal momento che non ci sono dati certi relativi al valore di un calciatore. Nel caso della Juventus ci sono intercettazioni relative fatte dal club con altre società e di conseguenza tutto è passato gli atti alle altre Procure“.
“Nel nostro ordinamento il precedente non è vincolante“, ha aggiunto infine l’intervistato. “Sulle sole plusvalenze tutte le procure archivieranno perché non ci sono dati certi. Nel caso Juventus invece c’è la pistola fumante. In alcune intercettazioni si dice è chiaro che un si è messa a bilancio a una cifra X solo per questioni di necessità. Torino può andare, dunque, avanti a differenza delle altre Procure”.
