Scontri tra ultras di Roma e Napoli, il questore di Arezzo: “C’è già un arresto”

Scontri violentissimi tra oltre trecento ultras di Roma e Napoli: il questore di Arezzo racconta l’ora di follia che ha bloccato la A1.

In esclusiva per calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY, il questore di Arezzo ricostruisce l’ora di folle violenza ultras che ha inquietato l’Italia ieri pomeriggio.

Scontri ultras, parla il questore di Arezzo www.ilveggente.it
Scontri ultras ©️Ansa

Lo scontro fra tifoserie è andato in scena sull’A1, vicino a Arezzo. Dalle 13 fino alle 14,30, l’Autostrada del Sole è rimasta bloccata tra Monte San Savino e Arezzo per violenti scontri tra le tifoserie di Napoli e Roma. Due fazioni fra cui non corre buon sangue da anni e che già in passato hanno dato prova di irrequietezza, fino a riempire tragicamente le pagine di cronaca nera.

Tutti ricordano il nome di Ciro Esposito, tifoso del Napoli ucciso durante uno scontro nella Capitale. Ma la morte del ragazzo sembra non aver insegnato nulla…

Il questore Maria Luisa Di Lorenzo, intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda sul canale Twitch TVPLAY, ha raccontato di come il traffico è andato in tilt con code fino a 15 chilometri nell’aretino. E ha ribadito che al momento sono un’ottantina gli ultras del Napoli già identificati. Il tifoso romanista ferito, invece, è stato arrestato ieri sera per rissa aggravata.

La Questura di Arezzo sta ancora provvedendo all’identificazione di tutti i tifosi violenti che ieri 8 gennaio hanno preso parte a una vera e propria guerriglia lungo l’A1. “Gli agenti stanno analizzando le immagini delle telecamere e le riprese fatte dagli automobilisti con i telefonini“, ha spiegato la dottoressa Di Lorenzo. Intanto, ieri sera, a Genova sono stati identificati un’ottantina di tifosi napoletani. Sempre in Liguria, ieri pomeriggio, quattro tifosi del Napoli hanno forzato un posto di blocco.

Il questore di Arezzo sulle violenze fra ultras del Napoli e della Roma: “Ecco com’è andata

Non è affatto detto che i due gruppi avessero concordato lo scontro, scegliendo orario, zona e modalità di battaglia. “I tafferugli sono scoppiato d’improvviso e hanno visto il lancio di petardi e fumogeni… Erano coinvolti circa trecento ultras con spranghe e bastoni, quindi organizzati per un’azione violente“, ha spiegato il questore di Arezzo. “Il caos è scoppiato nella zona nell’area di servizio di Badia al Pino“. Cioè la stessa area dove l’11 novembre del 2007 morì il tifoso laziale Gabriele Sandri.

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Il questore Di Lorenzo (Ministero dell’Interno)

Maria Luisa Di Lorenzo, questore di Arezzo, afferma che da parte della Questura ci si aspettava un possibile scontro, ecco perché erano presenti molte pattuglie. “L’area di transito era stata pattugliata proprio in vista del transito delle due tiforerie, che non possono dirsi certo amiche… con attenzione speciale all’area tristemente nota di Badia al Pino. La situazione, degenerando, poteva dar forma a una vera tragedia“.

La dottoressa Di Lorenzo annuncia provvedimenti severi e ricorda come siano già partite le indagini per identificare i protagonisti che hanno dato vita a uno scenario da “guerriglia urbana“.

Per il questore la situazione non è ancora chiara: “Secondo le nostre fonti investigative non si sarebbe trattato di uno scontro organizzato fra le due tifoserie ma più di un agguato partito dallo schieramento napoletano… Ma c’è ancora da capire… Ora la Questura valutata l’emissione di provvedimenti interdittivi per gli identificati”.

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