Superenalotto, non solo il jackpot da capogiro che supera i 300milioni di euro. Ma anche la tassazione è immediata. Ecco quanto va allo Stato.
Il jackpot per il Superenalotto sale in maniera clamoroso. Sì, perché sono oltre 300 milioni di euro che il concorso mette in palio nell’estrazione di questa sera. E chissà se qualche fortunato non riesca a centrare il colpo grosso, quello della vita senza dubbio. Una cifra spaventosa, come potete immaginare, e in un altro articolo vi spieghiamo anche il sistema che hanno messo in atto alcuni giocatori veneti che qualche frutto lo ha portato. Insomma si tenta la sorte in tutto e per tutto. E in questo momento di crisi economica con l’inflazione che azzanna e con i prezzi schizzati alle stelle, sono sicuramente molte di più le persone che tentano la giocata vincente.
Fin qui tutto bene. Sì, perché sognare di vincere è già bello. Adesso però l’amaro – o mezzo amaro – nel spiegare quelle che sono le tasse da versare allo stato in caso qualcuno riuscisse a piazzare una vincita del genere. Che non riguarda solo il Superenalotto, ovviamente, ma tutti in giochi in denaro. Solamente il Bingo e la Lotteria Italia del 6 gennaio sono fuori da questo schema.
Superenalotto, la tassazione è immediata
La tassazione in caso di vincita al Superenalotto è immediata e non c’è modo di scamparla. Nemmeno per quelli che sono evasori fiscali e che seguono le “orme” di Checco Zalone in quel film diventato famosissimo appunto per questo.
Insomma, l’aliquota: cambiata qualche anno fa, in caso di vittoria al Superenalotto o in qualsiasi altro gioco, il 12% secondo quanto spiegato dal sito quifinanza.it entra in maniera diretta e senza nemmeno troppi problemi all’interno delle casse erariali. Una cifra ingente, ovviamente, anche in base alla vincita che si potrebbe piazzare con il concorso di questa sera.
