Covid, dal 7 gennaio torna il sistema a zone: i colori regione per regione

Covid, le regioni tornano a tingersi di giallo, rosso e arancione. Ecco come sarà mappata l’Italia, secondo le ipotesi che stanno circolando nelle ultime ore, a partire dal 7 gennaio.

Il Dpcm di Natale, pensato per contenere la diffusione del virus nel periodo delle feste, scadrà il prossimo 6 gennaio. Già dal 7, quindi, sarà necessario prevedere nuove norme di sicurezza anti Covid, ancora una volta differenziate a seconda delle regioni. Il governo provvederà quanto prima, quindi, ad assegnare un colore a ciascuna di esse, sulla base, come sempre, della valutazione complessiva di tutti i 21 parametri ritenuti cruciali. Per il momento, sono 3 le regioni che rischiano di finire in zona rossa: si tratta di Veneto, Liguria e Calabria, dove l’indice Rt è tornato ad attestarsi attorno al valore 1.

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Si stanno pericolosamente avvicinando a questa stessa soglia a anche Puglia, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Lombardia. Ma, a meno di picchi improvvisi, dovrebbero rimanere in zona arancione, almeno per il momento. Potrebbero tornare in zona gialla, invece, ma si tratta sempre di ipotesi, Emilia Romagna, i cui numeri sono sì elevati, ma comunque sotto controllo, Marche, Abruzzo, Sicilia Toscana. Ancora in bilico, per via di numeri discordanti tra loro, il Piemonte e la Campania. Quest’ultima, dopo il prossimo monitoraggio del 5 gennaio, potrebbe addirittura tingersi di giallo.

Dovrebbero rientrare in zona arancione, quanto meno stando ai dati e alle previsioni del momento, le seguenti regioni: Lazio, Trentino, Umbria, Valle d’Aosta e Molise. Non è da escludersi, tuttavia, che il governo rovesci il quadro attuale e decida quindi di lasciarle in zona gialla. Resta un grande punto interrogativo, infine, sulla Sardegna, che secondo l’Istituto superiore di Sanità ha un indice non valutabile e, di conseguenza, alto di default.

Covid, cosa cambia dal 7 gennaio per scuole e palestre?

Covid
Le palestre potrebbero riaprire, seppur con molte limitazioni (Getty Images)

Una volta terminate le festività natalizie, rosse sia dal punto di vista del calendario che della “mappatura” dell’Italia effettuata a scopo preventivo, il governo dovrà pronunciarsi sulle riaperture. Per quanto riguarda le scuole, come ha riferito il premier Conte durante la conferenza stampa di fine anno, si cercherà di fare un passo in avanti. Per quelle secondarie, in particolar modo, è prevista una ripartenza con la didattica integrata al 50%.

Il Dpcm del 15 gennaio, stando a quanto finora trapelato da Palazzo Chigi, potrebbe poi prevedere la riapertura di alcune tra le attività più penalizzate dalla pandemia. Parrebbero esserci buone notizie, seppur non confermate da fonti ufficiali, per piscine, palestre e centri di danza, ma anche per teatri, cinema e musei. Con le dovute limitazioni e precauzioni, naturalmente, Niente da fare, invece, per gli stadi: per tornare a tifare sugli spalti, dovremo quindi pazientare ancora un po’.

Sul fronte di locali e ristoranti, infine, dovrebbero continuare a vigere le misure differenziate previste in base alla zona di appartenenza. Si continua con asporto e ritiro a domicilio nelle zone critiche, mentre le attività ristorative potranno aprire i battenti nei giorni feriali, ma fino alle 18, nelle aree dell’Italia in cui il monitoraggio non rileva un rischio eccessivo. Per avere notizie certe in merito alla suddivisione in zone e alle riaperture, ad ogni modo, non resta che attendere l’ormai abituale appuntamento col premier Conte.

Ecco qui di seguito la suddivisione in colori regione per regione che, lo ricordiamo, è stata elaborata sulla base delle mere ipotesi finora formulate.

Abruzzo – zona gialla

Basilicata – zona arancione

Calabria – zona rossa

Campania – zona gialla/arancione

Emilia Romagna – zona gialla

Friuli Venezia Giulia – zona arancione

Lazio – zona arancione

Liguria – zona rossa

Lombardia – zona arancione

Marche – zona gialla

Molise – zona arancione

Piemonte – zona gialla

Puglia – zona arancione

Sardegna – classificazione del rischio non valutabile – probabile zona arancione per problema di incompletezza dei dati

Sicilia – zona gialla

Toscana – zona gialla

Trentino Alto Adige – zona arancione

Umbria – zona arancione

Valle d’Aosta – zona arancione

Veneto – zona rossa

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