Tevez: “I calciatori possono rimanere a lungo senza paga, altri no”

Carlos Tevez, attaccante argentino del Boca Juniors, è uno dei tantissimi calciatori attualmente non impegnati a causa dell’interruzione dei principali campionati del mondo. In Argentina la Primera División, come ogni altro torneo di calcio di qualsiasi livello, è sospesa a tempo indeterminato per l’emergenza epidemiologica causata dal coronavirus.

Tevez, che ha 36 anni, ha avuto una lunga esperienza in Europa con le maglie di West Ham, Manchester United, Manchester City e Juventus. In una video intervista con una TV argentina ha parlato della prospettiva dei calciatori di fronte alla grave emergenza in atto.

“Un calciatore può vivere sei mesi o anche un anno senza ricevere lo stipendio. Noi non siamo nelle condizioni di quelli che vivono ogni giorno con i figli, si alzano alle sei del mattino e tornano alle sette di sera per portare da mangiare alla famiglia. Noi non siamo dei modelli, in questo caso. In altre cose sì. Noi dobbiamo stare lì e aiutare. È facile per me parlare da casa mia, consapevole di poter dare da mangiare ai miei figli. Ma la gente disperata, che ora non può muoversi e non può lasciare casa, ecco, quello è il fatto preoccupante”.

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Secondo Tevez la principale preoccupazione delle società di calcio in questo momento dovrebbe essere quella di sostenere le comunità. Al posto di fare allenamento, sostiene Tevez, bisognerebbe chiedersi cosa si può fare per aiutare le persone in difficoltà. “Non ci sono colori di maglia, in questa cosa. E le classi sociali non contano. Vogliamo tutti dare una mano”, ha detto Tevez.

Una speranza espressa da Tevez è che la grave crisi sanitaria internazionale possa generare maggiore senso di solidarietà e permettere lo sviluppo di una società più matura e consapevole che siamo tutti uguali.

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