Coppa America: Argentina-Venezuela e Messico-Cile (sabato/domenica)

Nella notte tra sabato e domenica si giocano le altre due partite dei quarti di finale di Coppa America: l’Argentina è strafavorita, mentre Messico-Cile potrebbe essere una partita molto equilibrata e avvincente.

ARGENTINA – VENEZUELA | domenica ore 01:00

Delle sedici squadre che partecipavano a questa edizione della Coppa America, l’Argentina è l’unica che nella fase a gironi le abbia vinte tutte e tre. Nella terza partita, a qualificazione già acquisita, ha giocato con le riserve – chiamale “riserve”, Lavezzi e Lamela – e ha comunque battuto 3-0 la Bolivia. In un certo senso un’immagine simbolica – un tunnel al portiere Lampe (a gioco fermo) – della serenità e della relativa semplicità con cui l’Argentina ha ottenuto queste tre vittorie l’ha fornita Messi, entrato al posto di Higuain nel secondo tempo della partita contro la Bolivia già sul risultato di 3-0.

Un tiro di Messi in allenamento parato (!) da Banega (!!)

Il Venezuela è un avversario decisamente inferiore all’Argentina, sul piano tecnico, e come ogni squadra tecnicamente inferiore al suo avversario può cercare di compensare parzialmente lo squilibrio soltanto con la tenacia, la resistenza fisica e lo spirito di gruppo dei giocatori. Ha ottenuto la qualificazione ai quarti piuttosto a sorpresa, battendo Giamaica e Uruguay per 1-0 e pareggiando 1-1 contro il Messico nell’ultima partita della fase a gironi: ha chiuso al secondo posto nel gruppo C, a pari punti con il Messico (che alla fine aveva però una migliore differenza reti).

Di questo sfavore dei pronostici è sembrato piuttosto consapevole il capitano della squadra, il genoano Tomas Rincon, che in conferenza stampa ha giustamente chiarito di non ritenere soltanto Messi la principale fonte di pericolo per il Venezuela. Ed è soltanto puntando su un’eccellente fase difensiva – nel collaudato 4-4-2, con due mediani di copertura – che il Venezuela può giocarsi qualche chance: fino all’80° minuto della partita contro il Messico, in questa edizione della Coppa America il Venezuela non aveva ancora subìto neanche un gol. Ed è piuttosto sorprendente se si considera che nelle qualificazioni al Mondiale in Russia il Venezuela sta andando malissimo: è ultimo, e di gol ne ha già presi 17 in sei partite. È evidente che la sostituzione dell’allenatore – è andato via Sanvincente, è arrivato Dudamel, a fine marzo – abbia prodotto una serie di benefici, a cominciare dallo spirito di gruppo.

Stando a quanto visto negli ultimi allenamenti, l’unico dubbio di formazione nell’Argentina riguarda la presenza a centrocampo del laziale Biglia o quella di Augusto Fernandez. Fermo restando che, in termini di qualità, non c’è partita, l’Argentina dovrà comunque fare molta attenzione ai contropiedi sviluppati da Alejandro Guerra, che sta giocando benissimo, e da Peñaranda, che sta mostrando rapidi progressi nonostante la sua inesperienza a questi livelli. In attacco, inoltre, il Venezuela ha pur sempre gente come Rondon del West Bromwich e Martinez del Torino, che finora hanno mostrato una buona intesa.

Giocheranno al “Gillette Stadium” di Foxborough, vicino Boston.

Le probabili formazioni:
ARGENTINA: Romero; Mercado, Otamendi, Mori, Rojo; Mascherano, Augusto Fernandez (o Biglia), Banega; Messi, Gaitan, Higuain.
VENEZUELA: D. Hernandez; Rosales, Angel, Vizcarrondo, Feltscher; Figuera, Rincon, Seijas, A. Guerra; Martinez, Rondon.

PROBABILE RISULTATO: 2-0
1 + OVER 1,5 (1.44, Paddy Power e Betfair)
OVER 3,5 CARTELLINI VENEZUELA (2.17, #)




 

MESSICO – CILE | domenica ore 04:00

Il Messico ha ottenuto la qualificazione ai quarti grazie al primo posto nel gruppo C, con 7 punti: ha pareggiato 1-1 l’ultima partita con il Venezuela, ma lo ha superato per differenza reti. Nelle due partite precedenti aveva battuto 3-1 l’Uruguay, con merito, e la Giamaica 2-0. Non è affatto esagerato sostenere che tra Messico e Cile, nonostante il divario tra le due squadre nel ranking FIFA, la nazionale che ai quarti ci arriva meglio è senza dubbio il Messico. L’allenatore Juan Carlos Osorio è riuscito a ottenere una incredibile serie di 22 buoni risultati consecutivi (con lui il Messico non ha ancora mai perso), oltre che convincere gran parte degli osservatori (e il suo predecessore, Miguel Herrera, era comunque uno piuttosto apprezzato). Ha introdotto una rotazione piuttosto frequente tra i giocatori della rosa – i due soli giocatori ad aver giocato tutte e tre le partite finora sono stati Hector Herrera e Hector Moreno – e la squadra ne ha comunque tratto enormi benefici, riuscendo a interpretare quasi sempre bene ogni modulo escogitato dall’allenatore a seconda dell’avversario.

Il suo collega avversario, al contrario, non ha ancora convinto sostanzialmente nessuno, e sta faticando moltissimo a sviluppare nuovi schemi di gioco rispetto a quelli usati dal suo predecessore Sampaoli. Da quando Juan Antonio Pizzi è allenatore della nazionale cilena, ossia da gennaio scorso, il Cile ha giocato sette partite: tre le ha vinte e quattro le ha perse (13 gol segnati, 12 subiti). Due di queste vittorie – dopo quella delle qualificazioni al Mondiale contro il Venezuela – le ha ottenute in questa edizione della Coppa America contro altre due nazionali piuttosto scarse: la Bolivia, battuta 2-1, e Panamá, battuta 4-2. Ma la prima partita della fase a gironi, quella contro l’Argentina, il Cile l’ha persa 2-1 e senza mai aver dato l’impressione di giocarsela alla pari con l’avversario.

Nella deludente edizione della Coppa America del 2015, quella che il Messico giocò contro il Cile allo stadio “Nacional” a Santiago, durante la fase a gironi, fu una delle partite più belle e divertenti di tutto il torneo (finì 3-3, e il Messico – all’epoca ancora allenato da Miguel Herrera – giocò molto bene, nonostante il pubblico fosse tutto dalla parte del Cile). Poco prima di questa Coppa America, Cile e Messico si sono anche affrontate in un’amichevole, non troppo rilevante dal punto di vista delle formazioni e dei moduli, ma comunque vinta 1-0 dal Messico con un gol di Hernandez (ai punti l’avrebbe vinta il Cile, però). Quell’amichevole, tuttavia, ha fornito un’altra indicazione utile e da tenere in considerazione: si giocava già negli Stati Uniti (a San Diego, in California) e il pubblico era largamente formato da sostenitori e tifosi della nazionale messicana, come è lecito aspettarsi che sarà anche al “Levi’s Stadium” a Santa Clara, in California (tutto esaurito, 68.500 posti). Nella partita contro l’Ecuador, due giorni fa, gli Stati Uniti hanno dimostrato quanto possa essere rilevante questo fattore, specialmente quando si parla di nazionali sudamericane, il cui gioco in trasferta è generalmente molto meno efficace e continuo rispetto a quello mostrato nelle partite in casa.

Le probabili formazioni:
MESSICO: Ochoa (o Talavera); Araujo, Rafa Marquez, Moreno, Layun; Diego Reyes, Guardado, Hector Herrera; Jimenez (o Lozano), Hernandez, Jesus Corona.
CILE: Bravo; Mena, Jara, Medel, Fuenzalida; Diaz, Aranguiz, Vidal; Beausejour, Edu Vargas, Sanchez.

PROBABILE RISULTATO: 1-1
1X (1.42, SNAI, Bet365 e #)
GOL (1.90, Bet365, Betfair e William Hill)

 

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