GP Malesia: la pioggia cambia tutto

Eccetto che nelle prime due edizioni (1999 e 2000), il GP della Malesia di Formula 1 si è sempre disputato a Kuala Lumpur tra marzo e aprile. È il periodo dell’anno in cui lì fa più caldo, quello in cui dovrebbe anche piovere meno, in teoria. Solo che lì piove sempre lo stesso: le pioggie monsoniche arrivano puntuali ogni anno, a volte in gara a volte in prova, ma comunque sempre sul tardo pomeriggio. Quindi, anche quando il meteo prevede bel tempo e temperature altissime (come ogni anno), basta un attimo e la pioggia arriva abbondante per quei dieci minuti che bastano ad allagare la pista.

La partenza del GP di domani dovrebbe essere col sole ma la pioggia potrebbe arrivare da metà gara in poi. È un fattore da tenere molto in considerazione non solo perché sulla pioggia è sempre tutto un altro discorso, ma anche perché il fatto di dover necessariamente cambiare pneumatici potrebbe dare una mano a quelle scuderie che quest’anno stanno dimostrando una certa difficoltà a far durare gli pneumatici a mescola morbida per più di 6-8 giri. La Red Bull, in questo weekend, pur rimanendo velocissima sul giro secco, ha alternato long run convincenti ad altri in cui le prestazioni precipitavano dopo pochissimi giri. In caso di gara completamente asciutta, magari starebbero messi meglio che a Melbourne (hanno risparmiato un treno di gomme morbide in qualifica) ma comunque non sarebbero i favoriti. Se invece la pioggia – anche un breve scroscio – dovesse indurre i commissari a dichiarare ufficialmente la “gara bagnata”, decadrebbe per i piloti l’obbligo di montare entrambe le mescole di pneumatici da asciutto. E a quel punto – con pista di nuovo asciutta (a Sepang si asciuga in un attimo) – i piloti che soffrono con le morbide potrebbero anche saltare quello stint critico e fare tutto solo con la mescola più resistente.

Nella seconda metà di febbraio, durante le ultime giornate di test invernali concessi alle squadre, a un certo punto i piloti hanno approfittato della pioggia sul circuito di Barcellona per effettuare dei long run in condizioni di bagnato. Alcuni sono andati molto forte: la Ferrari (perché la F138 si guida facile anche sull’acqua, a detta di Alonso e Massa) e la Mercedes con Hamilton, che ci sa fare sul bagnato e ci sa fare soprattutto in quelle condizioni intermedie in cui la pista va asciugandosi o allagandosi (è sempre tra quelli che si prendono più rischi).

Considerando questo e considerando comunque le difficoltà della Red Bull con le gomme morbide, per la gara ci sono piloti messi meglio di Vettel: sicuramente Alonso e Massa (che vuole vincere e non lascerà strada al compagno), forse Hamilton (se la Mercedes tiene sull’asciutto) e forse Raikkonen (se non resta bloccato nel traffico lì dietro).

Una delle mosse azzeccate dalla Lotus a Melbourne l’ha spiegata bene Zanardi in una conversazione con Marco Mensurati. La Lotus è l’unica macchina che ha scelto un assetto meno rigido e non ha bloccato le sospensioni; il punto è che è riuscita a farlo senza per questo penalizzare l’aerodinamica e col vantaggio di non distruggere le gomme in una manciata di giri come gran parte di tutti gli avversari. Non potevano farlo anche gli altri? Magari sì, ma non è detto che le altre macchine si adattino bene come la E21 a questo tipo di configurazione. Peraltro l’“Albert Park” è un circuito che ammette questo approccio; il circuito di Sepang già molto meno.

Per questo motivo, pur essendo la Lotus una squadra da tenere in considerazione in tutte le gare di questo 2013, stavolta potrebbe non essere così semplice per Raikkonen, che parte anche molto dietro (ha realizzato il settimo tempo ma è stato retrocesso alla decima posizione per aver ostacolato Rosberg durante la Q3).

Molto bene le Force India: occhio sia a Sutil, (8° – va sempre forte anche sul bagnato), che a Di Resta (15°), che è rimasto fuori dalla Q3 a causa dell’arrivo della pioggia ma domani dovrebbe risalire. Occhio anche alla McLaren, che ha iniziato molto male la stagione e conferma una certa difficoltà anche qui in Malesia, ma che almeno può contare su un pilota che in caso di pioggia porta sempre la macchina al traguardo e spesso sul podio (e spesso sul primo gradino, ma stavolta è obiettivamente difficile): Button.

Il power bonus di Paddypower

A chi volesse puntare qualcosa sul vincitore del GP – in singola secca – conviene farlo su Paddypower, che offre il rimborso della giocata nel caso in cui il pilota pronosticato – pur non vincente – finisse in seconda posizione a meno di tre secondi dal vincitore (questo tipo di rimborso lo chiamano power bonus e qui spiegavamo cos’è, in dettaglio). Alonso è quotato 2.25 come vincitore del GP.

Testa a testa

Nella tipologia di scommessa “testa a testa” – una coppia di piloti, non necessariamente della stessa squadra, stabilita dalla Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) – bisogna pronosticare, tra i due, il pilota che arriverà davanti all’altro a fine gara (se si ritirano entrambi, vince quello che si ritira per ultimo tra i due). Trattandosi di quote relativamente basse, spesso questa giocata viene effettuata in multipla, cioè combinando più pronostici secchi. Eurobet propone Hamilton vincente contro Vettel a 2.90, Alonso vincente contro Raikkonen a 1.25 e Button vincente contro Perez a 1.40 (combinando tutte e tre le giocate, la quota totale è 5.07).

Under/over 17,5

Eurobet offre anche un particolare tipo di scommessa: indovinare se i classificati a fine gara saranno più o meno di 17. Date le altissime probabilità di pioggia e la relativa inesperienza di alcuni nuovi piloti, stavolta le macchine non classificate potrebbero in effetti essere più di 4, alla fine della gara. Quest’anno partono in 22, quindi basta che si ritirino in 5 (a Melbourne, senza pioggia, i ritirati furono 4). Attenzione:

Tutti i piloti che completano almeno il 90 per cento dei giri della gara vengono inclusi nella lista finale dei classificati, anche qualora non dovessero tagliare il traguardo. In quel caso compaiono comunque in classifica, ma con l’indicazione del numero di giri di ritardo rispetto al vincitore della gara

I giri previsti per il GP della Malesia sono 56, quindi significa che tutti i piloti che completeranno il 50° giro (il 90% del totale) saranno considerati come classificati. Eurobet paga a quota 1.80 se i non classificati saranno in numero uguale o maggiore di cinque (ovvero under 17,5).

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